Se scegli la via dell’autoproduzione, non passerà molto tempo tra la prima volta che premi Rec sul tuo pc ed il momento in cui ti accorgi che le tue registrazioni non si avvicinano nemmeno per sbaglio al suono dei tuoi dischi preferiti.
Sono tante le persone che, per mancanza di budget o per l’impossibilità di trovare un’etichetta che li finanzi, si ingegnano con quello che hanno e provano a registrare le loro idee. Questo è uno degli aspetti che amo di più dell’era digitale, in pochi minuti, e con pochi mezzi, puoi avere pronto un provino decente della tua Musica da condividere, in altrettanti pochi minuti, con il resto del mondo.
Sebbene non ci sia tanto di cui meravigliarsi sul fatto che una registrazione casalinga non suoni come un disco vero, sono convinto che, la qualità dei nostri demo possa migliorare facendo attenzione ad una serie di elementi che molto spesso sottovalutiamo.
Eccone alcuni:
1- Non sei un ingegnere del suono, ne tanto meno un fonico.
La maggior parte delle persone che decide di registrare in casa, non sa assolutamente niente di acustica e di tutto ciò che riguarda il suono. I vecchi dischi, che molto spesso usiamo come riferimento, sono stati fatti da uomini e donne che, anche senza un’educazione formale, venivano da anni di esperienza sul campo e gavetta.
Se hai un budget da investire, dedicane una buona parte al missaggio, in giro ci sono tanti ragazzi che stanno studiando da tecnico del suono che possono mixare il tuo demo. Non sarà il lavoro di un professionista, ma di sicuro suonerà meglio di come lo faresti suonare tu.
Se non hai un budget, ricorda che la rete è piena di corsi e tutorial, alcuni anche gratuiti, su cui investire il tuo tempo.
2 . Chiudi gli occhi ed ascolta.
Quando si tratta di registrare o mixare, molte persone ascoltano con gli occhi e non con le orecchie.
Prova a spegnere il monitor per un minuto e prova a seguire l’udito. Quando lavori sull’audio guardando una d.a.w. la griglia, le forme d’onda e tutti gli elementi grafici sono una grossa fonte di distrazione.
Agli inizi della mia carriera ricordo di aver passato ore ad voler mettere in griglia ogni traccia delle mie produzioni convinto che così tutto avrebbe suonato meglio. Se avessi chiuso gli occhi e ascoltato, mi sarei reso conto molto prima che il punto di partenza suonava meglio del risultato finale e non avrei dovuto rifare tutto il lavoro da capo.
3 . Non dimenticare mai che stai registrando a casa e non in uno studio.
Gli studi sono ambienti ottimizzati attraverso tecniche e calcoli molto precisi e altrettanto costosi. La risonanza di ogni frequenza è monitorata e gestita attraverso interventi sull’ambiente. Non è per niente facile riuscire la stessa accuratezza di un ambiente come lo studio di registrazione in uno spazio ricavato in casa. Nonostante questo però, il nostro obbiettivo deve essere quello di tirare fuori il miglior suono possibile dall’ambiente che abbiamo a disposizione.
Quando di tratta di registrare la chitarra elettrica la tecnologia ci aiuta con i simulatori, i profilers e tutte le meravigliose invenzioni dell’ultimo decennio. Il problema continua a persistere per gli strumenti acustici e le voci. La resa sonora delle chitarre acustiche, ad esempio, dipende molto dall’interazione tra lo strumento, il microfono e la stanza in cui effettuiamo la ripresa. Prova a sperimentare con diversi punti della stanza che hai a disposizione o, se puoi, prova a spostarti in altre stanze.
In questo modo imparerai a conoscere meglio l’ambiente con cui ti stai interfacciando e, soprattutto, scoprirai quante diverse timbriche puoi tirare fuori combinando la posizione del microfono e quella dello strumento nella stanza in cui lo registri.
4 . I virtual instruments suonano bene ma non sono strumenti veri.
Se mi leggi spesso, avrai capito che non mi dispiace lavorare con gli amp-simulator, sebbene questi software siano molto utili in fase di pre-produzione, difficilmente ci si affida ad essi in una produzione professionale. La quantità di elettricità prodotta da uno o più microfoni che riprendono il movimento di un cono genera un risultato completamente diverso. Di conseguenza, non essere troppo severo con te stesso se non riesci ad ottenere lo stesso suono di Jeff Beck con i tuoi plugins.
Lo stesso discorso vale per i virtual instruments, un campione di batteria non suona come un batterista vero, ci si può avvicinare moltissimo ma non è la cosa reale. Hai mai ascoltato un preset di chitarra su una qualsiasi tastiera? ..ecco!
Questo è quello che pensano i batteristi quando accendi una drum machine.
L’impatto di un vero musicista che suona uno strumento vero, amplificato per bene e ripreso a modo è una cosa molto difficile da ottenere con una tastiera ed un virtual instrument.
5. Le frequenze hanno bisogno di aria.
Se sei abbastanza fortunato da poter registrare con un microfono davanti all’amplificatore, è probabile che tu stia utilizzando (anche inconsapevolmente) una tecnica di close miking in cui il microfono è posto quasi a contatto con l’amplificatore. Sebbene questa tecnica sia molto funzionale per la chitarra, essa non funziona con tutte le fonti sonore. Le frequenze di un basso, per esempio, hanno bisogno di spazio per espandersi se il microfono è troppo vicino, la tua registrazione sarà alquanto inutile, lo stesso ragionamento vale per le chitarre acustiche, ti sei mai chiesto perchè se le microfoni troppo da vicino suonano piccole?
6 . Molte persone oggi non hanno idea di cosa siano la compressione ed i rapporti dinamici.
Non è questa la sede adatta ad approfondire il discorso sui processori di dinamica (ne parliamo spesso al Cafè Recording), ma tieni presente che, questi processori, giocano un ruolo enorme rispetto all’integrazione dei suoni nel mix. Così come un uso consapevole può migliorare esponenzialmente il risultato sonoro, un uso improvvisato può peggiorare notevolmente la situazione.
Trovo che l’era digitale sia un momento storico meraviglioso per fare nuova Musica, ma penso anche che prima di infrangere le regole bisogna conoscerle alla perfezione.
Un minimo di conoscenza delle leggi di acustica e del funzionamento delle macchine, possono migliorare enormemente la resa sonora delle tue produzioni casalinghe e farti risparmiare un bel po’ di soldi.
E tu hai mai registrato in casa? Quali problemi hai riscontrato? Come lo hai risolto? Hai trovato qualche trucchetto che potrebbe rivelarsi utile anche per noi?
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